Nel corso del 2023 abbiamo parlato in decine di articoli e approfondimenti della presenza dell’F-104 al Centenario dell’Aeronautica Militare. Abbiamo parlato delle sue caratteristiche, della sua storia, del suo impiego e dei vari aggiornamenti dopo il suo arrivo in Italia.
A qualche mese di distanza dall’evento, abbiamo deciso di portare un’intervista ad uno dei protagonisti di questa impresa, Piercarlo Ciacchi, già pilota dell’Aeronautica Militare e delle Frecce Tricolori.
Friulano, ora residente in Florida, Piercarlo è uno dei pochi piloti al mondo che hanno ancora l’opportunità di volare sullo Spillone, e come molti sanno è stato il pilota che ha volato l’F-104 a Pratica di mare, dopo vent’anni di assenza dai cieli italiani.
Dai tempi degli studi in Costruzioni Aeronautiche al Malignani di Udine, all’Aeronautica Militare e le Frecce Tricolori, arrivando al suo lavoro presso la Starfighters Aerospace e al suo incredibile volo a Pratica di mare, che come racconta “quando penso a come mi sia ritrovato in Italia questo giugno 2023, mi sembra letteralmente impossibile. Anche usando molta creativita’ non sarei riuscito ad immaginarlo!“
Lasciamo la parola a Piercarlo e ripercorriamo in questo articolo “una vita di Starfighter”!
Caro Piercarlo, intanto grazie per la disponibilità.
Oggi ai comandi di un F-104 Starfighter, così come 20 anni fa. Ci racconti brevemente qual è stata la tua carriera nell’Aeronautica Militare?
Vero, chi l’avrebbe mai detto che mi sarei ritrovato a volare i nostri ex F-104 negli Stati Uniti!
Gli aerei mi hanno sempre interessato tantissimo, fin da quando ero molto piccolo.
I miei genitori infatti hanno viaggiato molto, almeno un paio di volte all’anno in giro per il mondo, portandomi sempre con loro.
A 4 anni le prime esperienze, delle quali ho ancora alcuni ricordi!
Mi e’ sempre interessato l’aspetto del design e progettazione dei velivoli e per questo avevo deciso, con il supporto dei miei genitori, di frequentare l’allora ITIS A. Malignani di Udine all’indirizzo costruzoni aeronautiche.
E’ stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita, un periodo fantastico vissuto in un’atmosfera scolastica entusiasmante.
Ho dei ricordi bellissimi di quel periodo, durante il quale ho avuto la fortuna di stringere amicizie fortissime che continuano fino ad oggi!
All’epoca la regione Friuli Venezia Giulia offriva una borsa di studio agli studenti della sezione Costruzioni Aeronautiche che raggiungevano certi risultati durante il quarto anno.
Borsa di studio che prevedeva la frequentazione del corso per il Brevetto di Pilota Privato all’Aeroclub Friulano.
Ero stato incluso in quella graduatoria e mi sono ritrovato a frequentare il corso per il PPL nei pomeriggi liberi durante il quinto anno al Malignani.
Quell’anno è stato uno dei più impegnativi fino a quel momento, visto che ero impegnato a scuola o all’Aeroclub sostanzialmente ogni giorno della settimana e, vivendo a Trieste, questa cosa significava svegliarsi ogni mattina alle 4.45 e tornare a casa verso le otto e mezza la sera…
…ma le soddisfazioni piu’ grandi arrivano dopo altrettanto grandi sacrifici, infatti nel 1994 mi sono diplomato assieme ai miei ex compagni…e ricevuto il Brevetto di Pilota Privato a 17 anni!
Dopo il Malignani scelsi di iscrivermi all’Universita’ di Trieste alla facoltà di ingegneria…
Dopo poco pero’, l’Aeronautica Militare aveva risposto ad un concorso che avevo fatto, su consiglio di mio padre, per Pilota di Complemento. Dopo alcuni mesi, numerose visite e step vari per le selezioni, mi era arrivata la risposta che avevo superato tutte le fasi e avrei iniziato il 118o Corso Piloti di Complemento, in Accademia Aeronautica, nell’Ottobre 1998.
Lasciai a quel punto l’Università per iniziare questa nuova Meravigliosa Avventura con l’Aeronautica Militare Italiana.
Dopo la parte di corso in Italia presso l’Accademia Aeronautica e la base di Latina, ho continuato il corso negli Stati Uniti in Texas dove, assieme agli altri allievi del mio corso ho conseguito il brevetto di pilota militare dopo circa un anno e mezzo. Anche questo periodo intensissimo.
L’esperienza americana è stata molto ricca ed interessante in un contesto molto formativo quale quello di un ambiente NATO, dove ci si trova a lavorare e imparare assieme a piloti di moltissime nazioni.
Alla fine del corso, e una volta diventato pilota militare, ero stato assegnato a Grosseto per l’addestramento sull’F-104 (avevo espresso il desiderio di essere assegnato alla linea F104…che era agli ultimi anni prima del ritiro).
E’ stato amore a prima vista con il 104!
Sono sempre stato attratto dalle sfide e i risultati che l’uomo e’ stato in grado di raggiungere in tutti i campi…specie in quello tecnologico e l’F-104 e’ stato un enorme passo avanti nella tecnologia e progresso dell’industria aeronautica.
Un velivolo che ha segnato un radicale cambiamento e affermazione di molti nuovi standard.
La cosa che più mi entusiasma è che questo straordinario velivolo e’ stato concepito, progettato e realizzato in un arco di tempo limitatissimo, sostanzialmente da pochissime brillanti menti e senza l’ausilio di computers.
…Dopo Grosseto, sono stato assegnato al 18o Gruppo di base a Trapani, dove ho volato l’F-104 fino al trasferimento in Arizona per il corso sull’F-16.
Un’altra bellissima esperienza negli Stati Uniti e passare sull’ F-16 e’ stato un cambiamento professionale radicale su molti aspetti.
Tornato poi al 18o a Trapani dopo il corso in Arizona, avevo espresso il desiderio di far parte della Pattuglia Acrobatica Nazionale…opportunità che capita una sola volta nella carriera di un pilota caccia.
La richiesta era stata accettata e partecipai alla selezione (di una settimana) alla PAN a inizio anno 2005.
La risposta arrivo’ a giugno 2005, quando ricevetti il telegramma per il trasferimento a Rivolto, un sogno che era diventato realta’!
Difficile trovare le parole per descrivere la felicita’ di quel momento…nel viaggio per Rivolto mi era venuto in mente a quante volte ero andato a vedere una manifestazione della PAN, specie quelle a Lignano d’estate…e tante volte avevo sognato ad occhi aperti immaginando cosa si sarebbe provato ad essere in uno dei velivoli della formazione.
I poco piu’ di sette anni passati alle Frecce Tricolori hanno segnato senza ombra di dubbio il periodo piu’ intenso, impegnativo, formativo e gratificante del mia vita in Aeronautica Militare.
Ho imparato più di sempre, non solo aspetti tecnici e relativi al volo (che gia’ di loro sono incommensurabili) ma anche a livello di vita, esperienza personale, Team Work, rapporti tra colleghi e entità con le quali eravamo costantemente coinvolti per via degli impegni e posizioni che la Pattuglia ricopre in ambito Nazionale e Internazionale.
Al termine del mio mandato alla Pattuglia avrei avuto la possibilità di essere impiegato nuovamente nelle linee aerotattiche, molto probabilmente all’Eurofighter, l’opportunità era allettante, ma avevo deciso in quel periodo di provare a rimettermi completamente in gioco dopo la straordinaria esperienza in Aeronautica Militare.
Da Trieste a Rivolto, arrivando in Florida.…
Terminato il periodo nelle Frecce Tricolori, come sei arrivato in USA e alla Starfighters Aerospace?
Starfighters Aerospace mi aveva contattato più volte negli ultimi anni, io avevo conosciuto il presidente Rick nel 2003, a Grazzanise, quando era venuto per la prima volta a cercare di stabilire un accordo con l’Aeronautica per l’acquisizione di parti e velivoli dopo la dismissione del 104.
Io inizialmente non ero interessato, ma successivamente ho concordato con Rick, dopo lo spostamento della Starfighters al Kennedy Space Center e l’aumento delle attivita’ di Ricerca e Sviluppo, che avrei accettato la loro offerta di aggiungermi alla loro azienda come Direttore Operazioni.
Così e’ stato e dal 2013 vivo e lavoro qui in Florida.
Quali sono le attività di Starfighters Aerospace?
Qui al Kennedy Space Center abbiamo a disposizione una pista di 15000 piedi piu’ le overrun e uno spazio aereo riservato che possiamo programmare e utilizzare.
Un contesto unico che sembra fatto apposta per le operazioni dell’F-104!
L’attività standard diciamo che si divide in due tipologie principali che sfruttano l’inviluppo di volo unico dello Starfighter.
Una è quella di addestramento speciale per test pilot che vengono mandati da noi da enti governativi oppure privati.
Ad esempio, alcune forze armate americane mandano il loro Test Pilot a fare parte del loro curriculum con noi, oppure aziende civili che stanno sviluppando velivoli ad alte prestazioni e supersonici vengono da noi per volare il velivolo e mantenersi current con i profili supersonici alta velocità e alta quota.
Abbiamo anche collaborato con entità governative straniere per supportare alcune fasi di sviluppo di loro programmi aerospaziali commerciali (specie nell’ambito dell’addestramento).
L’altra parte di attivita’ e’ quella relativa alla Ricerca e Sviluppo, che vede il velivolo F-104 utilizzato come banco prova per diverse tipologie di sensori e apparati durante le fasi di progettazione o migliorie necessarie da parte delle aziende che li costruiscono.
Il velivolo infatti offre un inviluppo di volo unico nel suo genere, con quote e velocita’ non disponibili commercialmente altrove.
Nella Ricerca e Sviluppo rientrano anche diversi programmi di lancio da piattaforma aerea, per studi e progresso tecnologico nell’ambito dell’accesso allo spazio.
Per via del suo inviluppo infatti, l’F-104 rappresenta la piattaforma riutilizzabile di lancio che può lanciare vettori a quote e velocità molto elevate.
Questo aspetto è molto interessante perché tanto più alto e’ il livello energetico del velivolo al momento del lancio e tanto più leggero può essere il vettore lanciato.
Ci sono numerosi progetti in corso in questa direzione e il 2023 vedra’ molti voli per questi programmi.
In aggiunta c’è un piccolo ambito che continuiamo a supportare, che e’ quello dell’addestramento sull’F-104 per qualsiasi pilota che ne abbia il desiderio (e la possibilita’ finanziaria!).
Questa attivita’ ha consentito a numerosi piloti nel mondo di avverare il loro sogno di poter volare lo Spillo.
In Starfighters sono Direttore delle Operazioni e seguo tutte le attività che riguardano la parte operativa e di voli del velivolo.
Nel caso di Ricerca e Sviluppo curo, coadiuvato da enti esterni, la parte di integrazione dei payload da portare in volo.
Ad oggi sono molti i modelli di aerei ex militari disponibili sul mercato civile, dagli addestratori a quelli più performanti, da cosa deriva la scelta di utilizzare per le vostre attività proprio l’F-104 Starfighter nelle varie versioni in vostro possesso?
Vero, velivoli ex militari ce ne sono molti commercialmente disponibili, ma solo l’F-104 permette di accedere an un inviluppo cosi’ vasto ad alta quota e regimi supersonici.
Questo aspetto lo rende unico e unici i servizi che Starfighters offre.
In termini manutentivi quanto è impegnativa la gestione di una flotta come la vostra, utilizzata regolarmente, a distanza di quasi 20 anni dall’ultimo volo militare del velivolo? Quali modifiche sono state apportate?
La gestione del velivolo F-104 è estremamente impegnativa per la complessità del velivolo e ovviamente per la scarsità delle parti ormai disponibili.
Spesso ci si deve affidare a produzione di parti ex novo che raggiungono o superano i requisiti delle parti originali non piu’ disponibili.
Le modifiche non sono molte, diciamo che riguardano principalmente l’avionica, tutti i velivoli infatti sono equipaggiati con avionica aggiuntiva in accordo agli ultimi requisiti di airworthiness.
Ci sono radio aggiuntive, transponder di ultima generazione, gps, apparati adsb che forniscono dati e informazioni grafiche in tempo reale su traffici e meteo ad esempio.
Gli apparati originali sono stati mantenuti quasi tutti, alcuni molto costosi da mantenere come ad esempio la piattaforma inerziale originale, che fornisce dati di posizione e assetto con prestazioni difficilmente replicabili dagli apparati commercialmente disponibili.
Altre modifiche riguardano l’installazione di telecamere speciali esterne che utilizziamo per monitorare i payload che portiamo in volo.
Questi apparati speciali sono progettati e costruiti da un’azienda italiana con sede a Casalmaggiore, la Robbymoto Engineering.
La stessa ditta ci supporta per lavori di progettazione e integrazione al velivolo di molte parti che riguardano progetti diversi.
Devo ammettere che e’ sempre un piacere collaborare con aziende italiane.
Non nascondo che da italiano che vive e lavora all’estero da molto tempo, riconosco che spesso, persone e aziende italiane, sono di granlunga piu’ avanti di tante altre entita’ estere vendute come eccellenze.
Sono certo che sei consapevole di aver emozionato decine di migliaia di italiani tornando per il centenario e volando a Pratica di Mare con il “Black Beauty” N991SF. Per molti giovani inoltre, come per il sottoscritto, è stata la prima opportunità di veder volare dal vivo il leggendario F-104, aereo che ha indubbiamente segnato un’epoca.
Com’è stato tornare con lo spillone nei cieli che hai visto per anni come pilota “combat ready” dell’Aeronautica Militare?
Quando penso a come mi sia ritrovato in Italia questo giugno 2023, mi sembra letteralmente impossibile.Anche usando molta creatività non sarei riuscito ad immaginarlo!
E’ stato fatto un vero miracolo…
Se si fa un pò di statistica si capisce che gli elementi erano proprio estremi. Si e’ pianificato di volare un F-104 in Italia dopo che la linea è stata dismessa quasi venti anni, senza nessun F-104 operativo nel Paese da ormai quasi due decadi, dovendo trasportare un 104 dagli Stati Uniti dopo averlo smontato e caricato su un velivolo C-130, rimontandolo in Italia con limitatissime parti, attrezzi speciali e personale…
Inizialmente l’Aeronautica Militare Italiana aveva programmato di inviarci un F-104 ASAM dismesso ma conservato, in tempo per essere da noi restaurato e ricertificato in USA, per poi rimandarlo in Italia per l’evento.
Purtroppo per ritardi di vario tipo e il fatto che il velivolo era in condizioni peggiori di quanto si prevedeva, non è stato possibile restaurarlo in tempo per la manifestazione.
Si è quindi deciso di optare per una soluzione che potesse avere più probabilità di riuscita, portare uno di quelli operativi alla Starfighters.
Il candidato è stato il 991SF, quello che qui hanno cominciato a chiamare Black Beauty (ne parliamo dettagliatamente in questo articolo)
E’ stato un processo complicatissimo, impegnativo ed estenuante su tutti gli aspetti e che ha coinvolto tutte le parti in gioco.
E’ stato così complesso che fino all’ultimo non pensavo ce l’avessimo fatta.
Anche i due voli prova a Grosseto dopo il rimontaggio hanno richiesto manutenzione straordinaria per correggere alcune discrepanze.
Il 15 giugno finalmente tutti i pianeti si sono finalmente allineati e il decollo da pista 21 di Grosseto con rotta Pratica di Mare è stato meraviglioso…che sospiro di sollievo!
Sono decollato e ho ricongiunto con un EFA della base di Grosseto pilotato da Pierfrancesco, un mio concittadino ex collega, con il quale avevamo condiviso molte esperienze in Aeronautica un po’ di anni fa.
Poco dopo siamo stati ricongiunti da un F-35 del 32esimo e il volo di trasferimento a Pratica scortato da un EFA e F35 è stato fantastico!
Nell’occasione avevamo installato alcune telecamere esterne e con l’aiuto della Robbymoto Engineering, che aveva inviato il suo personale in loco per l’occasione, siamo stati in grado di raccogliere foto e video unici dall’esterno del nostro velivolo durante tutto l’evento del Centenario.
All’atterragiio a Pratica mi sono reso conto ancora di più del momento magico che stavamo vivendo.
L’idea impossibile si era finalmente avverata e atterrare a Pratica assieme all’EFA e F35, vedere il pubblico entusiasta, vedere i tantissimi velivoli presenti all’evento, incontrare ex colleghi e amici ha scaturito in me delle emozioni che difficilmente riuscirei a descrivere.
Mi sento di dire che mi sono solo trovato a ricoprire questa posizione fortunata, ma nulla sarebbe successo se non per la volontà dell’Aeronautica Militare Italiana di realizzare questo straordinario evento e il maestoso supporto che ci ha dato nei vari passi necessari ad arrivare al Centenario.
Molti utenti sul web si sono chiesti cosa sia successo allo “Spillone” nella giornata di sabato e domenica pomeriggio, durante la MAF del centenario, che gli ha impedito di andare in volo. Vuoi cogliere l’occasione di spiegarlo in questo articolo?
Erano stati pianificati 3 voli durante la manifestazione, uno il venerdì uno il sabato e uno la domenica, tutti assieme ad Eurofighter, F35 e F86.
Il volo del venerdì, il primo di questo genere, è andato molto bene e abbiamo avuto l’occasione di esercitarci sulla formazione appunto inedita.
Il sabato purtroppo abbiamo avuto un problema ad un particolare del sistema di alimentazione carburante del motore.
Questo evento fa capire quale importanza abbia la logistica che sta dietro ad una operazione complessa come quella di un velivolo militare.
Sul C-130 abbiamo infatti potuto portare solo una piccola parte di ricambi per limiti di spazio e peso, era infatti stato fatto un assessment sulle parti statisticamente più prone a richiedere la sostituzione durante l’uso.
Per avere una ragionevole certezza di poter disporre della maggior parte dei ricambi necessari, sarebbe stato necessario spedire numerosi container (tonnellate di materiale), cosa che non era assolutamente fattibile.
Il Team Starfighters ha tentato tutte le opzioni possibili per ovviare al problema, il personale AM ha supportato fino a tarda ora il venerdi’ e la Robbymoto Engineering ha inviato personale, parti e attrezzi la notte del Venerdi’ per poter cercare di risolvere il problema il prima possibile.
Purtroppo il problema non era stato risolto in tempo per il volo del Sabato.
Visto che si era perso il volo, l’organizzazione dell’evento aveva aggiunto un volo la domenica, quindi ora pianificando il volo con formazione volato il venerdì e anche un volo SOLO il pomeriggio.
Fortunatamente il problema era stato parzialmente risolto, cosa che ha potuto rendere possibile il volo del mattino in formazione.
Purtroppo però, non siamo riusciti a fare il secondo volo della domenica per lo stesso problema.
E’ stato molto dura non potere andare in volo il sabato, soprattutto visto l’enorme entusiasmo dei fan e del pubblico dell’evento, ma posso garantire che è stato fatto più di quanto era umanamente possibile per cercare di risolvere il problema.
«Logic will get you from A to B. Imagination will take you everywhere»
Da cosa nasce questa frase che ti segue da anni, scritta sul tuo casco?
E’ una frase che apparentemente è accreditata a Albert Einstein, ma che sento rappresenti molto la mia esperienza di vita e sentimenti che provo ogni giorno.
Oltre a Starfighters, in questi anni ho aperto una scuola di volo, la Spaceport Aviation di base all’aeroporto Executive dello Space Center, ho una ditta di management per Jet privati e mi coinvolgo costantemente in qualsiasi progetto o attività che mi entusiasma.
In sostanza mi sento di dire che niente nella mia vita sia stato pianificato con molta precisione o logica, e ancora di piu’ e’ difficilissimo che una pianificazione si materializzi poi come previsto…pero’ so per certo che se si seguono RELIGIOSAMENTE il proprio cuore e immaginazione, ci ritrova coinvolti in contesti e con con persone che risuonano similmente…e in quei contesti cose impossibili diventano spesso realta’.
Che dire…grazie Piercarlo per la disponibilità nella realizzazione di questa intervista e per aver fatto emozionare me e decine di migliaia di appassionati durante il centenario!
Foto Matt Haskell, Piercarlo Ciacchi