Il 10 marzo 2022 abbiamo avuto l’opportunità di visitare la Stazione Elicotteri della Marina Militare ubicata a Luni Sarzana, potendo poi seguire un equipaggio del 5° Gruppo Elicotteri durante una missione di volo, a bordo del moderno elicottero SH-90A.
Prima di raccontarvi il volo e mostrarvi gli scatti realizzati, partiamo dal principio, scoprendo la storia di MARISTAELI Luni, le peculiarità della base, le attività dei due gruppi di volo e analizzando gli aspetti caratteristici dell’elicottero NH90 nelle due versioni in uso alla Marina Militare.
Maristaeli Luni
La Stazione Elicotteri di Luni ha sede presso l’aeroporto di Sarzana, costruito nel 1918 come sede della 242a Squadriglia, composta da 5 velivoli di tipo S.V.A. con equipaggi misti Esercito/Marina.
Al termine degli eventi bellici nel 1945, l’Aeronautica Militare decise la dismissione dell’aeroporto, rimasto inutilizzato fino agli anni 60.
Nel 1967 iniziarono i lavori di costruzione di un nuovo eliporto; l’anno seguente la struttura venne consegnata alla Marina Militare che nel novembre del 1968 vi costituì il Comando della Stazione Elicotteri M.M., per supportare al meglio il bacino del tirreno ovvero le Unità Navali di sede La Spezia e COMSUBIN.
Nel novembre del 1969 venne costituito il 5° GRUPELICOT che inizialmente rilevò da MARISTAELI Catania due AB47J.
Nel gennaio del 1971 la linea di volo si completa con l’arrivo, da MARISTAELI Catania, del 1° GRUPELICOT con due AB47G, sette AB47J3 e undici SH-34 che verranno utilizzati fino al 1979 e già in via di sostituzione con i nuovi Agusta-Sikorsky SH-3D “Sea King”.
Successivamente, con l’adozione dell’SH-3D “Sea King”, la linea volo del il 1° Gruppo sarà costituita da quattro SH-3D mentre il 5° Gruppo sarà inizialmente costituito da: due AB47G, due AB47J, sette AB47J3, sei SH-34, a quest’ultimo gruppo, in sostituzione dei velivoli via via più obsoleti, saranno assegnati gli AB204AS sostituiti poi dagli AB212AS.
MARISTAELI Luni si distingue per essere stata concepita fin dal principio come base per l’impiego di elicotteri. Dalla pista possono comunque operare anche velivoli V-STOL.
La base, intitolata all’Ammiraglio Giovanni Fiorini (pioniere dell’Aviazione Navale), oggi è dotata di una pista lunga 1.000 metri con orientamento 18/36 e di una piazzola elicotteri dotata di altre due piccole piste con orientamento 14/32 e 05/23, in totale il complesso si estende su circa 450.000 mq.
Il compito principale di MARISTAELI Luni, posta alle dipendenze del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) per il tramite del Comando delle Forze Aeree (COMFORAER), è quello di fornire il supporto logistico ai due Gruppi di Volo dipendenti, coordinarne l’attività, l’addestramento e la standardizzazione degli equipaggi, oltre ad assicurare il supporto dei mezzi aerei imbarcati sulle unità navali o rischierati nei teatri operativi.
Il compito dei due gruppi volo invece – 1° e 5° – è mantenere in prontezza operativa gli equipaggi e i mezzi aerei assegnati per esigenze operative e addestrative della Forza Armata, operando principalmente da bordo delle Unità Navali nel campo della lotta antinave, antisom e, congiuntamente con gli Incursori ed i Subacquei della Marina Militare, nel campo delle operazioni speciali.
Non bisogna poi dimenticare l’impegno dei due gruppi anche in missioni in supporto alla Protezione Civile, in missioni SAR e a favore della popolazione in caso di calamità ed emergenze.
MARISTAELI è inoltre sede di tre centri d’eccellenza: il Centro Sperimentale Aeromarittimo, il Centro addestramento ammaraggio forzato e il Centro simulazione di missione per SH-101, dei quali parleremo nel dettaglio nei prossimi paragrafi.
Centro di addestramento ammaraggio forzato
MARISTAELI Luni è dotata di un impianto di notevole importanza per il ruolo che svolge a favore degli equipaggi di volo della Forza Armata e non solo: l’Helo Dunker o simulatore di ammaraggio forzato.
Questo impianto di simulazione serve a preparare gli equipaggi di volo della Marina Militare (ma anche delle altre Forze Armate e corpi dello Stato, grazie alla sua versatilità) alla fuoriuscita dall’aeromobile in caso di ammaraggio forzato o atterraggio d’emergenza, addestramento fondamentale per tutti gli equipaggi che operano sul mare.
Il Centro di addestramento ammaraggio forzato ha il compito di preparare gli equipaggi di volo a gestire e affrontare nella maniera migliore varie situazioni connesse a l’ammaraggio di un elicottero, come ad esempio:
- Fuoriuscita dall’elicottero in varie situazioni e configurazioni
- Addestramento alla sopravvivenza in mare
- Recupero di naufraghi
Per garantire questo addestramento, specifico e di notevole importanza, MARISTAELI Luni è dotata di una piscina lunga 25 metri e profonda 5, equipaggiata con il Modular Egress Training Simulator (METS) , un simulacro di elicottero che grazie alla sua struttura modulare può replicare le cabine delle linee EH101, NH90 e AW139.
La configurazione non riguarda solo la disposizione dei sedili, ma anche la posizione delle uscite di sicurezza, delle consolle e dell’eventuale armamento di bordo, garantendo un valido addestramento anche agli equipaggi di altre Forze Armate e reparti volo dello Stato.
Durante la nostra visita abbiamo avuto l’opportunità di vedere e fotografare l’addestramento all’ammaraggio forzato in due diversi scenari.
Nel primo caso gli allievi, accompagnati da istruttori qualificati, hanno simulato di lasciare l’elicottero quando questo rimaneva immerso in posizione controllata e orizzontale, nella seconda invece l’elicottero, dopo l’impatto con la superficie, si è capovolto completamente.
Questa condizione, perfettamente replicata dall’Helo Dunker nella velocità e nella modalità di discesa e rotazione, garantisce una simulazione estremamente realistica.
C.S.A. Centro Sperimentazione Aeromarittimo
Istituito nel 2006, il Centro Sperimentale Aeromarittimo è incaricato di condurre attività di studio, sperimentazione e valutazione operativa su elicotteri e sistemi relativi all’impiego marittimo.
Il C.S.A esplica le sue attività con le seguenti funzioni:
- partecipazione a gruppi di lavoro nazionali e internazionali per lo sviluppo, la standardizzazione e lo scambio di informazioni su aeromobili con impiego navale e relativi materiali
- pianificazione ed esecuzione di attività sperimentale volta a definire i limiti di impiego a bordo delle unità navali
- elaborazione dei requisiti operativi per i nuovi aeromobili/sistemi imbarcati
- pianificazione ed effettuazione della valutazione operativa dei nuovi aeromobili/sistemi, al fine di verificare l’efficacia e la rispondenza ai requisiti operativi
- conduzione di attività di studio e di verifica/valutazione tecnico operativa dei sistemi di autoprotezione e di G.E. imbarcati sugli elicotteri della F.A.
- conduzione delle campagne di validazione/ottimizzazione in poligono dei programmi di lancio contromisure per gli elicotteri della F.A.
Le sue peculiari competenze e i risultati conseguiti, fanno del centro uno strumento di rilevante valenza tecnico operativa per le Forze Aeree della Marina militare, nel quadro della gestione degli aeromobili e dello sviluppo di nuovi programmi.
Centro Simulazione di Missione per SH-101A o Full Crew Mission Simulator (FCMS)
Tra i centri d’eccellenza di MARISTAELI c’è il centro simulazione missione dell’SH-101A.
Non un semplice simulatore, questo Full Crew Mission Simulator permette un addestramento specifico sia dei piloti che degli operatori di volo, che possono lavorare in maniera integrata come se fossero a bordo del reale elicottero.
Durante la nostra visita abbiamo potuto seguire parte di una missione addestrativa al simulatore e un appontaggio sulla portaerei Cavour, riprodotta fedelmente con tanto di velivoli e operatori al ponte, sia dalla cabina degli operatori di bordo dell’SH-101 (Rear Crew Trainer), che da quella di pilotaggio (Full Mission Flight Simulator).
Il simulatore è controllato da una sala che, oltre a fornire e gestire i vari dati di missione, può simulare emergenze e generare scenari di vario tipo in ambiente marittimo e terrestre, da missioni di assalto navale a missioni antinave/ antisommergibile o missioni di soccorso e trasporto. Oltre alla varietà di scenari addestrativi, possono essere inseriti nella simulazione anche altre navi, aeromobili e bersagli, con relative capacità di ingaggio.
I due Gruppi Elicotteri di Maristaeli Luni
1° Gruppo Elicotteri | 5° Gruppo Elicotteri |
Le missioni del 1° Gruppo Elicotteri sono: - Assalto navale - Trasporto truppe | Le missioni del 5° Gruppo Elicotteri sono: - ASW/ASuW Anti SubmarineWarfare/Anti Surface Warfare |
1° Gruppo Elicotteri
Il 1° Gruppo elicotteri, costituito il 1° agosto 1956 e trasferito a Sarzana da Catania nel 1971, attualmente impiega gli MH-101A, elicottero multiruolo trimotore della linea EH-101 in versione da trasporto tattico.
Il 19 marzo 2001 la Marina acquisì il primo EH-101, sviluppato grazie ad una “joint venture” tra la ditta italiana Agusta e l’inglese Westland. Destinato a prendere il posto degli SH-3D, che cominciarono ad essere progressivamente dismessi, il nuovo mezzo ad ala rotante era disponibile nelle varianti Maritime Patrol Helicopter (MPH – per operazioni di sorveglianza e contrasto alle Unità di superficie e subacquee), Helicopter Early Warning (HEW – per operazioni di sorveglianza aerea e di superficie a grande distanza e di supporto alla componente aerotattica imbarcata) ed Amphibious Support Helicopter (ASH – per il trasporto di truppe, mezzi e materiali, nonché per evacuazione sanitaria).
I compiti del 1° Gruppo Elicotteri sono vari, come mostrato nella tabella riportata sopra, ma la peculiarità e specializzazione del reparto è sicuramente il supporto alle operazioni speciali condotte dal Gruppo Operativo Incursori di COMSUBIN e a quelle anfibie della Brigata Marina San Marco.
Proprio nell’ambito di queste ultime, il 1° gruppo elicotteri ha recentemente concluso la sua partecipazione da bordo di nave Garibaldi all’esercitazione NATO Cold Response 2022 (la più importante esercitazione condotta nell’Artico dagli anni ‘80, banco di prova dell’interoperabilità degli assetti dell’Alleanza Atlantica e dei paesi partner anche in ambienti caratterizzati da climi estremi).
Dalla data della sua costituzione gli elicotteri e gli equipaggi assegnati Gruppo hanno preso parte a numerose operazioni in svariati teatri operativi tra i quali l’Afghanistan, dove il Gruppo ha operato, nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force), con elicotteri EH-101 ASH sull’aeroporto di Herat.
5° Gruppo Elicotteri
Il 5° Gruppo Elicotteri è stato il primo Gruppo operativo di MARISTAELI Luni. Costituito il 1° novembre 1969, nella sua lunga storia il 5° Gruppo Elicotteri è stato operativo con AB-47 (nelle versioni G e J), SH-34J, AB204 e AB-212, che progressivamente al loro arrivo nel 1976 sostituirono tutti i precedenti.
Fin dalla sua costituzione il 5° Gruppo è stato impegnato in ruoli di primaria importanza quali la lotta antisommergibile ed antinave, per poi, a partire dall’inizio degli anni novanta, essere impegnato con le missioni nel Golfo Persico, Somalia, Iugoslavia, Albania, Libano e Afghanistan, garantendo al contempo numerosi interventi in favore della popolazione sul territorio nazionale.
Le operazioni del 5° Gruppo attualmente in corso (al 10.03.22) coinvolgono:
- 1 SH-90A rischierato a bordo di Unità Navale nell’operazione Mare Sicuro
- 2 SH-90A rischierati a bordo di Unità Navale nell’operazione Gabinia
- 1 SH-90A impegnato in Esercitazione NATO Anti Sommergibile
Altre partecipazioni recenti riguardano invece la campagna RFO (Ready For Operations) di Nave Cavour svolta nel 2021, EunavforMed IRINI, Eunavfor ATALANTA e SNMG.
Il 5° Gruppo è equipaggiato da giugno 2011 con l’elicottero NH-90, nelle versioni SH-90A (versione multiruolo da pattugliamento marittimo) e MH-90A (versione multiruolo da assalto marittimo). Durante la nostra visita abbiamo potuto approfondire vari aspetti tecnici e operativi di questo moderno mezzo, destinato a sostituire progressivamente e completamente la linea AB-212 nella Forza Armata.
Iniziamo dicendo che l’NH90 è dotato di un cockpit completamente digitale (cd. “glass cockpit”) e avanzati comandi di volo completamente fly-by-wire. L’integrazione di una suite avionica all’avanguardia, i sistemi di missione e la fusione dei dati aumentano la velocità e la precisione dell’analisi, riducendo nel contempo il carico di lavoro del pilota, che può concentrarsi al meglio sulla missione.
Nelle versioni in dotazione alla Marina Militare l’NH90 può trasportare da 14 a 20 militari (o oltre 2500 Kg di carico) ed è impiegabile in missioni di lotta di superficie e sotto la superficie (“ASW/ASuW – Anti Submarine Warfare/Anti Surface Warfare”), sorveglianza marittima ed eliassalto marittimo in supporto alle forze speciali della Marina Militare.
Grazie alla sua elevata versatilità, può essere sfruttato al meglio anche per missioni di Search and Rescue (SAR), MEDEVAC e CASEVAC, anche grazie alla presenza del verricello.
Come ci è stato spiegato, tra le due versioni SH90A e MH90A le differenze sono molteplici, ma riguardano prevalentemente i sistemi presenti a bordo, capaci di adattare al meglio l’elicottero alle varie esigenze operative, che sia il volo sul mare o il volo a bassa quota, con obiettivi, peculiarità e minacce diverse.
Entrambe le versioni sono state progettate per l’impiego da bordo delle navi, con l’implementazione di sistemi quali il Deck Lock per l’ancoraggio al ponte di volo, il carrello rinforzato e il sistema di ripiegamento delle pale rotore principale e della coda. Quest’ultimo sistema, comune a tutti i nuovi elicotteri impiegati dalla Marina Militare, risulta essere molto interessante dal punto di vista tecnico: infatti il ripiegamento della coda e delle pale riducono considerevolmente lo spazio occupato dall’elicottero e ne consentono il ricovero all’interno degli hangar delle unità navali sulle quali vengono impiegati. L’operazione avviene grazie a degli attuatori elettro-idraluci gestiti dal computer di bordo, i quali rendono la stessa completamente automatica.
L’MH90A, oltre ad una suite di autodifesa più completa (presenta il doppio dei lanciatori Chaff/Flares rispetto alla versione SH90A e copre tutto lo spettro di minacce con “Laser Warning Receiver”, “Radar Warning Receiver” e ricevitori IR), è equipaggiato con un moderno sistema per il volo a bassa quota, l’Obstacle Warning System – OWS. Questo sistema garantisce al pilota la visualizzazione – tramite MFD o direttamente attraverso il casco di volo HMSD – degli ostacoli sul percorso e permette la realizzazione da parte del computer di una Safety Line da seguire per volare al di sopra di essi.
SH-90A | MH-90A |
Tra gli equipaggiamenti peculiari dell'elicottero nella versione navale troviamo:
- Radar di scoperta di superficie (ISAR + IFF Int) - FLIR | Tra gli equipaggiamenti peculiari dell'elicottero nella versione Eliassalto troviamo:
- Radar meteo - Flir di navigazione |
In volo con il 5° Gruppo Elicotteri della Marina Militare
Dopo aver scoperto i compiti di MARISTAELI, dei due Gruppi di volo e aver visto da vicino i centri d’eccellenza della base, è arrivato il momento di vedere da vicino una missione di volo a bordo di un elicottero SH-90A.
Tutto inizia con un accurato briefing.
Insieme all’equipaggio, nella sala briefing del Gruppo, vengono analizzate le condizioni meteo, che non presentano particolari eventi significativi, e tutti i dettagli principali dell’attività che andrà svolta: un volo di addestramento per il mantenimento delle capacità operative dei piloti.
Viene analizzato il foglio delle performance, i pesi con le configurazioni attuali e i parametri relativi ai limiti di torque e alla riserva di carburante, standard a 350 Kg. Viene poi analizzata la matrice di rischio, che tiene conto del profilo di missione, del livello di addestramento dell’equipaggio, dell’eventuale stress termico e di tutte le condizioni che possono portare a situazioni di rischio, in modo da poter preventivamente attuare le giuste azioni per mitigare lo stesso e compiere il volo in sicurezza.
Non viene lasciato nulla al caso, anche durante una missione come questa, che non presenta particolari aspetti critici.
In ultimo, prima della vestizione, intervengo con alcune richieste prettamente fotografiche che, visto il volo con un singolo elicottero, si sono concentrate sull’attività dell’operatore di bordo e dell’equipaggio in cabina. Varie idee che avevo in mente da tempo e che potrò realizzare con un elicottero e un personale eccezionale, nel magnifico scenario del Golfo di La Spezia e delle 5 Terre.
Dopo la vestizione, con imbrago per essere vincolato all’elicottero e giubbotto salvagente, necessario visto che gran parte del nostro volo sarà su mare, è il momento delle procedure di emergenza, che mi vengono accuratamente spiegate a fianco dell’elicottero, mostrandomi uscite di emergenza, modalità di apertura e dettagli di sicurezza.
ETD ore 14.30, il “nostro” SH-90A sarà il 3-30, MM81605
Controlli prevolo esterni effettuati. Poco dopo, il sibilo di una delle due turbine General Electric T700-T6E da 2412 Shp ciascuna riempie il silenzio.
Entrambi i motori accesi, è il momento del primo scatto “preparato”, che vede protagonista l’operatore di volo nel ruolo di verricellista.
Disteso sul piazzale cerco di catturare quella che potrebbe essere la vista di un naufrago, o comunque di una persona che si trova ancorata al verricello, a pochi metri dalla salvezza. Lo scatto non è stato realizzato in volo, ma l’obiettivo era quello di fornire un punto di vista diverso dal solito, dal basso, e dopo qualche secondo di estrazione del cavo, ecco lo scatto che cercavo.
Salgo a bordo, mi vincolo con la cinghia all’apposito cavo al centro della cabina e l’elicottero inizia il rullaggio, portandosi sulla piazzola di decollo.
La cabina di questo SH-90A è configurata con doppia consolle di missione e ha montato a bordo il sonar, ausilio fondamentale per il ruolo ASW di questo elicottero. In questa configurazione lo spazio interno per eventuali passeggeri e per lo stesso movimento è limitato, ma sufficiente.
Arrivati in piazzola, poco lontano dalle strutture della Base, le ruote si staccano da terra e dopo qualche secondo di hovering iniziamo a prendere velocità puntando la costa, tenendo alla nostra destra il golfo di La Spezia.
Aperto il portellone realizziamo qualche scatto alla costa e con l’occasione anche all’operatore di volo, fino ad ora rimasto impegnato nell’utilizzo di una delle due consolle.
Passo il resto della missione tra il portellone e la cabina di pilotaggio, ricca di ausili tecnologici e all’avanguardia, godendomi ogni istante di questo volo.
Dopo un hovering sulla verticale della base ci portiamo verso l’atterraggio e dopo poco meno 40 minuti di volo, questa fantastica esperienza a bordo dell’ “Italian Navy 1605” giunge al termine.
Prima delle conclusioni ecco la galleria fotografica realizzata a Maristaeli.
Conclusioni
La giornata a Sarzana, ospite della Marina Militare, è stata un momento per scoprire attività, mezzi e storia di una Forza Armata proiettata verso il futuro, con interessanti peculiarità – parlando di Aviazione Navale ma non solo – che verranno sicuramente approfondite in futuri articoli e reportage.
In conclusione ci tengo a ringraziare l’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione dello Stato Maggiore della Marina per aver reso possibile l’attività. Un ringraziamento speciale va inoltre al Comandante di MARISTAELI Luni Capitano di Vascello David Ilardi e tutto il personale della base e dei due Gruppi di volo per la straordinaria accoglienza e disponibilità nella realizzazione di questo articolo.
Luca Ocretti