Si è conclusa il 22 settembre, nel suggestivo scenario delle 5 Torri, complesso montuoso facente parte del gruppo del Nuvolau, all’interno delle Dolomiti Ampezzane, l’esercitazione delle Truppe Alpine dell’Esercito “Vertigo – Cinque torri 2021”.
Protagonisti le donne e gli uomini del 7° Reggimento Alpini, con il contributo di assetti delle Brigate “Julia” e “Taurinense “ e del Centro Addestramento Alpino.
All’esercitazione, a cui hanno assistito il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, e il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, hanno preso parte anche personale e mezzi dell’Aeronautica Militare, dell’Aviazione dell’Esercito, della Guardia di Finanza, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), del Corpo Militare della Croce Rossa italiana, unitamente a personale dell’Esercito Statunitense.
L’esercitazione, naturale coronamento dei corsi e dell’addestramento svolto dal personale, ha consentito di testare le capacità tecnico tattiche alpinistiche individuali e collettive, oltre a consolidare la preparazione delle attività di soccorso in parete da parte delle squadre soccorso alpino militare, in sinergia con il CNSAS e gli aeromobili della Forza Armata.
L’esercitazione ha visto le Truppe Alpine e il personale coinvolto in tre fasi distinte, la prima dedicata alla tecnica alpinistica e al soccorso in parete, la seconda concentrata su progressioni ed esercizi di mountain warfare e la terza focalizzata sull’unione delle due fasi precedenti in uno scenario complesso, nello svolgimento di un atto tattico.
Nella prima fase sono state rappresentate le capacità in arrampicata a vari livelli addestrativi: basico, avanzato e specialistico, terminando con le impressionanti abilità di atleti militari.
Il personale si è cimentato nell’arrampicata sulle pareti della Cima Nord e Sud della Torre Grande, della Torre Lusy, del Barancio, della Quarta alta e bassa, e sulla Torre Inglese. Protagonisti in questa fase anche due militari dell’US Army, che dopo aver svolto un corso di alpinismo base presso il 6° Reggimento Alpini lo scorso giugno, hanno messo in pratica le nozioni apprese, quelle basilari dell’arrampicata in montagna.
Sulle stesse pareti, gli uomini e le donne delle Truppe Alpine, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) hanno consolidato le loro capacità di intervento integrato per lo sgombero di feriti con e senza l’impiego di assetti ad ala rotante, simulando diverse situazioni e imprevisti.
Sierra uno da sierra alpha, passo
Sierra alpha qui sierra uno, passo
Qui sierra alpha, si richiede intervento di recupero presso Torre grande sud, versante est, per incidente alpinistico occorso ad una cordata. Un componente ferito, si richiede l’evacuazione, passo
Sierra uno, ricevuto. Squadra pronta ad operare, effettuiamo l’infiltrazione con assetto ad ala rotante
E’ entrato così nel vivo il primo esercizio di soccorso, successivo alla progressione alpinistica.
Individuato l’infortunato, posto su una cengia della Torre Grande, il personale di soccorso è stato inserito con un elicottero AB-205 del 4° Rgt. AVES Altair che, in hovering, ha consentito lo sbarco sulla cima. La squadra, composta da personale dell’8° reggimento Alpini e del 1° Reggimento artiglieria terrestre, ha provveduto al recupero dell’infortunato con la tecnica del palo pescante, lavorando direttamente a sbalzo dal ciglio di parete, consentendo al soccorritore di essere issato con una serie di argani insieme al ferito.
Il secondo e il terzo esercizio sono stati caratterizzati da recuperi in calata. Sulla Torre Grande Nord una squadra mista Alpini e Guardia di Finanza, raggiunta la cima con movimento alpinistico, ha effettuato una calata di soccorritori che, recuperato il ferito in parete, lo ha calato fino alla base. Nel terzo esercizio, svolto sulla torre Lusy, la calata è stata effettuata con una barella, sulla quale è stato poi posizionato il ferito già medicalizzato.
Il quarto esercizio si è svolto sulla torre quarta alta. La squadra di soccorso è stata inserita anche in questo caso con l’elicottero che, simulando un’avaria del verricello, ha consentito di esercitarsi sulla tecnica del “rappeling”, la discesa in corda doppia. Scesi sulla cima, un soccorritore è stato calato fino al ferito, recuperato poi con la tecnica del contrappeso.
Attraverso una teleferica il ferito è stato trasportato sulla cima a fianco, dove poi è stato recuperato con l’utilizzo del verricello da parte di operatore REM (REcuperatore Militare, tecnico di soccorso alpino militare con specifico corso presso l’ AVES per operare a bordo di assetti ad ala rotante utilizzando il verricello) su elicottero AB-205.
Le abilità dell’equipaggio nell’interpretare il microclima del momento, la profonda conoscenza dell’elicottero e la pianificazione attenta della missione, con altissima specializzazione del personale in campo, con schemi e procedure tecnico tattiche consolidate, hanno come risultato le attività che abbiamo potuto vedere e seguire, più volte utilizzate a servizio della collettività durante emergenze o calamità naturali.
Il quinto e ultimo episodio ha visto il ferito recuperato dall’alto e trasportato fino a terra, dove si è passati poi al cosiddetto trasporto alla “lecchese”, con la barella posta sulle spalle di due soccorritori e legata da una corda, collegata ad un sistema gestito da un terzo operatore. Raggiunta una zona idonea, poco sotto al complesso delle 5 Torri, il ferito è stato recuperato con l’utilizzo del verricello.
Con il quinto esercizio è terminata la prima fase addestrativa, esempio di perfetta sinergia tra i vari operatori del soccorso coinvolti, che unendo competenze specifiche in materia di primo soccorso e arrampicata hanno dato prova dell’elevata capacità di intervenire in situazioni critiche. L’addestramento specifico e interforze che abbiamo visto messo in pratica in questa fase, valorizza la possibilità, laddove richiesto dalle autorità competenti, di impiegare squadre di soccorso alpino militare a supporto della popolazione, integrando componenti alpinistiche militari e CNSAS, con la volontà da parte della Forza Armata di essere una preziosa risorsa per il Paese anche in queste situazioni.
Parte del percorso ad anello intorno alle 5 Torri ha visto le Truppe Alpine nella seconda fase addestrativa, tesa a valorizzare le attività specifiche dei reparti in ambiente montano, ipotizzando che dall’appiglio in parete si possa effettuare un atto tattico.
Dalle pareti sono state effettuate diverse attività di ingaggio con arma lunga o corta, sfruttando la verticalità e le peculiarità dell’ambiente a proprio favore.
La terza fase della “Vertigo 2021” è stata una spettacolare azione di esplorazione, fissaggio e aggiramento verticale di una posizione avversaria, dove le attività delle prime due fasi sono state perfettamente combinate in un unico atto tattico. A prenderne parte, oltre alle Truppe Alpine, gli elicotteri AH-129D Mangusta e UH-90 del 5 Rgt. AVES Rigel, AB-205 del 4° Rgt. AVES Altair e i velivoli Eurofighter e AMX del 51° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana.
Al termine delle attività il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, nel complimentarsi con il personale addestrato, ha sottolineato che la Forza Armata “dispone di unità specializzate, in grado di eccellere nelle rispettive nicchie di impiego”.
“Solo rendendo ogni componente sempre più consapevole interprete del proprio ruolo nella dimensione terrestre – ha aggiunto – il nostro Esercito sarà sempre competitivo e pronto ad affrontare tutte le sfide che si prospettano all’orizzonte”.
“La Vertigo 2021 è stata l’ennesima riprova di come la montagna rappresenti il luogo di elezione per conseguire i risultati più ambiziosi nell’addestramento fisico, psicologico e di amalgama delle unità militari. Soldati come questi – ha sottolineato il comandante delle Truppe Alpine Gen. Berto al termine dell’esercitazione – possiedono qualità e competenze che li rendono unici. Si tratta di uomini e donne capaci di operare negli ambienti più ostili non soltanto in montagna e, come tali, rappresentano una risorsa preziosa della quale l’Esercito e gli Italiani devono esserne fieri”.
Desidero ringraziare l’Ufficio Pubblica Informazione delle Truppe Alpine per l’opportunità. Un ringraziamento speciale va inoltre al Col. Bisica e al C.le Magg. Ca. Sc. Massardi per il supporto e la disponibilità durante il media day.