Sono quasi certo di poter affermare che non ci sia appassionato di aviazione al mondo che non ha mai posato lo sguardo sul frutto della sua penna, o meglio, della sua tavoletta grafica. Dalle livree degli acrobatici “Extra” alle nuove livree delle nostre “Frecce Tricolori”, passando per prodotti di design…andiamo a scoprire come Mirco Pecorari, designer modenese conosciuto in tutto il mondo, ha trasformato la voglia di disegnare nella sua passione, diventata poi lavoro…e che lavoro!
Quando hai capito che questo sarebbe stato il tuo lavoro, trasformando una passione e un’abilità nel tuo futuro?
Ho iniziato a disegnare aerei alle elementari. Non ricordo di aver avuto un momento preciso, ho sempre amato tutto quello che orbitava attorno alle machine volanti. Come tanti altri bambini, guardavo telefilm di fantascienza (ho 54 anni e sto parlando di cose che oggi farebbero sorridere) tipo Space 1999, SHADO, Thunderbirds e altri di questo genere. Gerry Anderson ha segnato la mia generazione serie dopo serie.
Ho iniziato a fare aeromodellismo disegnando e costruendo aerei di fantasia creati da me. Mi immaginavo un mondo alternativo dove gli aerei erano diversi dal nostro. Una sorta di “What if”; cosa sarebbe capitato se la seconda guerra mondiale non fosse finita nel ’45? Come sarebbe stato uno Spitfire a getto? Come sarebbe diventato un F-14 Tomcat con ala circolare se l’esperimento del Vought V-173 Flying Pancake avesse avuto successo? E così via.
Con questa cosa in testa ho disegnato più di 7000 aerei di fantasia. Andavo in vacanza con fogli A4, matite 2H / HB e gomma. Nel pomeriggio invece che dormire in attesa di andare in spiaggia mi mettevo a disegnare. Ho passato anni in questo mondo di fantasia dove questi velivoli prendevano forma per il puro piacere di vedere cose mai esistite apparire sotto i miei occhi.
A 22 anni ho iniziato a disegnare con AutoCAD e ho aperto uno studio di disegno tecnico/artistico: DynamiCAD. Ho iniziato nella camera da letto dove vivevo ancora con i miei genitori. Nel 1991 mi sono sposato e ho adibito una stanza come studio nella nuova casa. Qualche anno dopo mi sono trasferito in un ufficio vero e proprio e nel 2003 ho cambiato il nome dell’attività in AircraftStudioDesign.
L’attività principale era quella di disegnare e progettare in diversi ambiti, ma nel tempo libero continuavo a schizzare aerei e idee legate al mondo dell’aviazione. Per gioco ho iniziato a spedire alcuni disegni ad amici negli States conosciuto su chat e forum. È stato un boom. Mi hanno invitato ad Oshkosh e, zaino in spalla con un inglese da elementari, mi sono tuffato.
Come ti definisci, grafico oppure artista?
Sono un visionario.
Persone come me vedono cose che non esistono e cercano di visualizzarle con quello che possono usando matita, argilla, disegni 2D in vettoriale, modelli 3D e schizzi fatti in Realtà Virtuale. Per me arte e tecnologia fanno parte della stessa disciplina.
Ho un’estrazione tecnica (ho studiato alla scuola della Ferrari a Maranello dove mi sono diplomato come Tecnico del Veicolo) e capisco come le cose funzionano e come vengono realizzate. Questa cosa insieme all’esperienza che mi sono fatto a disegnare ed esplorare mille stili diversi mi hanno portato ad essere poco “identificabile”: ne artista, ne ingegnere.
Quando si pensa a Mirco Pecorari, la mente vola spesso verso gli aerei acrobatici e le colorate livree che li contraddistinguono. Nello specifico però, quali sono i servizi che Aircraft Studio Design propone?
Ora lo studio si è espanso in un ambiente di 400 metri quadrati dove le idee prendono forma. Mi piace definire i servizi che offriamo con:
Servizi creativi e tecnologici per idee e prodotti del futuro
Aircraft Studio Design
Sempre aria fritta ma forse è la descrizione più vicina a quello che facciamo. Le livree sono le cose che ci vengono richieste con maggior frequenza ma in realtà abbiamo già creato lo stile di una dozzina di velivoli, natanti e prodotti di design.
L’ultimo esempio è l’EXTRA NG. Siamo partner di questa importante azienda e siamo responsabili del loro centro stile.
Disegnamo livree ma anche aerei completi in collaborazione con aziende che hanno al loro interno il dipartimento di ingegneria. Nello studio di Modena verifichiamo con modelli in scala 1:1 gli interni, per controllare che le idee che ci sono venute in mente possano funzionare nella realtà. È un percorso esaltante.
Il tutto parte da schizzi a matita e arriva al modello vero e proprio passando da modellazione 3D, realtà virtuale e realtà aumenta. Le nostre attività non si fermano a questo. Valorizziamo il prodotto andando anche a creare tutto quello che serve per dargli un identità. Per questo motivo offriamo anche il design del logo, la ricerca del nome stesso, il sito internet, le brochure, il design dell’ambiente del concessionario, l’abbigliamento dello Staff e tutto quello che gira attorno alla presentazione del prodotto.
Come nasce una livrea personalizzata, dall’idea del cliente all’applicazione sull’aeroplano?
Veniamo contattati per capire come funziona a quanto costa il servizio di design della livrea. Il passo successivo è una call in modo di capire chi abbiamo di fronte. Lavorando con privati, aziende, scuole di volo, team acrobatici o racing è importante capire chi hai di fronte per applicare le corrette regole di ingaggio.
Segue un preventivo appropriato e se viene accettato procediamo con il raccogliere le necessità, le aspettative e i sogni del cliente.
Iniziamo così a preparare il modello 3D e studiare quella che chiamiamo “mood table”, una sorta di raccolta di immagini che rappresentano gli elementi che piacciono al committente. Nel caso di livree per aziende, questa fase viene sostituita da uno studio di mercato riguardo a quello che ci sembra essere la grafica migliore per quello specifico prodotto piazzato nello specifico mercato di riferimento. Tendiamo sempre e comunque ad inventare nuovi stili piuttosto che seguire le mode.
La livrea viene realizzata direttamente sul modello 3D utilizzando un metodo particolare messo a punto nei vari anni. Una procedura molto particolare che ci permette di usare mappe vettoriali già pronte per la fase finale di applicazione sul velivolo. Il dettaglio lo vorrei tenere riservato visto che è il “segreto” che ci permette di ottenere altissima qualità in tempi brevissimi.
Le livree poi vengono renderizzate in ambienti consoni con un livello di realismo maniacale. Tutti gli ambienti sono appositamente studiati, disegnati e resi in modo da sembrare assolutamente reali. Ci teniamo a presentare il velivolo nel suo ambiente e non in volo con uno sfondo qualsiasi. Il documento con questi render iper realistici viene confezionato e spedito al cliente.
Parallelamente le livree proposte vengono preparate essere presentate in un aeroporto virtuale cha abbiamo appositamente creato. Si tratta di uno spazio virtuale (anch’esso iper realistico visto che abbiamo passato settimane a sporcare d’olio e gomma i parcheggi e le piste) dove 2 o più persone (fino a 50) possono trovarsi indipendentemente dalla loro posizione e discutere con noi delle livree proposte.
Ci si trova “fisicamente” di fronte al velivolo in questo ambiente virtuale e con gesture si cambiano livree e colori in tempo reale. Dato che le persone vengono rappresentate tramite avatar, si può interagire parlando e gesticolando come nella realtà. Una cosa molto utile è la possibilità di manipolare il velivolo in una scala ridotta e ispezionare ogni punto. Questa ultima cosa è utilissima per il carrozziere che dovrà poi verniciare il velivolo.
File vettoriali della versione definitiva e codici colori vengono poi preparati in un documento tecnico approvato dal cliente e dal costruttore.
Il frutto della tua penna ha vestito di recente le code degli MB339 delle Frecce Tricolori. Realizzare una livrea per celebrare i 60 anni della Pattuglia Acrobatica Nazionale, che ha il compito di rappresentare l’intero Paese nel mondo, deve essere stata una grandissima soddisfazione personale e professionale. Com’è nata questa idea?
L’idea è nata durante lo sviluppo della livrea del nuovo aereo (NDR – Il nuovo aereo che verrà utilizzato dalle Frecce Tricolori, l’Aermacchi M345). Mi sono immaginato il solista della pattuglia che anno dopo anno fosse verniciato come una delle pattuglie precedenti la PAN.
Purtroppo la logistica non permette di avere sempre e solo un velivolo disponibile per una certa posizione e quindi l’idea è stata accantonata nonostante fosse stata accolta con entusiasmo. Questo però ha portato a quanto possiamo vedere ora sulle derive dei 339 per il sessantesimo delle Frecce Tricolori.
Insieme al Comandante Farina abbiamo partorito l’idea di onorare tramite questi special colors le pattuglie storiche prima della PAN.
Quello che vedete ora sono 5 coppie di velivoli che riportano nei cieli Italiani i colori di Cavallino Rampante, Diavoli rossi, Lanceri Neri, Getti Tonanti e Tigri Bianche. Ovviamente come dici tu, questa è stata un’operazione di notevole soddisfazione personale e professionale.
Come si passa in questo caso dalla grafica realizzata a computer all’applicazione sull’aeroplano? Si tratta di livree verniciate o applicate in forma adesiva?
Ci sono diverse tecniche per trasferire una livrea su di un mezzo. La scelta dipende molto da diversi fattori. Diciamo che le tecniche sono 3: verniciatura, wrapping adesivo e mix di entrambi. Nel caso delle Frecce Tricolori ci siamo avvalsi della collaborazione di un azienda di Bolzano – SchriftArt – che ha organizzato i test necessari per capire materiali e tecniche consoni al tipo di applicazione.
Il mio compito? Avere la visione di un design che non esiste se non nei sogni del tuo cliente. Devi leggergli la mente e portare nella realtà quello che nemmeno lui sapeva di desiderare.
Mirco Pecorari
Cosa ci affascina degli aerei in volo? Me lo chiedo spesso…
Sarà l’ingegneria che si nasconde all’interno e che li rende capaci di staccarsi da terra? Saranno le prestazioni che agli airshow ci lasciano senza fiato? Sarà il suono del motore, che cattura sempre la nostra attenzione e fa ruotare automaticamente il nostro sguardo in una data direzione?
La risposta è “tutto questo e molto altro, messo insieme”. Tra questo molto altro che ci fa emozionare c’è sicuramente il frutto della penna di un grafico, un disegnatore o un visionario, qualcuno come Mirco.
Si ringrazia Mirco Pecorari per la disponibilità.
I media all’interno di questo articolo, ad esclusione delle foto scattate durante AEROS Airshow, sono di proprietà di Aircraft Studio Design o dell’autore indicato. Per centinaia di altri disegni affascinanti e grafiche mozzafiato vi invito a visitare il suo sito e i social